In questi giorni ci stiamo tutti chiedendo come sarà il negozio post Covid e cosa cambierà, in base al nuovo decreto che deve uscire.
Una cosa è certa: a partire dalla riapertura delle attività commerciali prevista per la fase 2 dell’emergenza Covid-19, probabilmente si assisterà a un cambiamento nel cliente stesso, nel MODO in cui percepirà il negozio. Infatti, è totalmente plausibile che i clienti possano essere un po’ intimoriti a fare shopping, proprio per questo, da negoziante, dovrai essere bravo a rispettare le dovute misure igieniche, ma anche a comunicare i cambiamenti e le precauzioni ai clienti stessi, che si sentiranno rassicurati e quindi più invogliati a venire nel tuo negozio piuttosto che in un altro. Questa tua “premura” nei confronti della salute dei clienti non farà che aumentare la stima nei tuoi confronti.
In funzione di ciò, anche la struttura e il funzionamento del negozio come l’abbiamo conosciuto finora potrebbe subire un cambiamento negli spazi interni, nell’allestimento e nelle modalità di vendita al dettaglio. Anche questo, come suggerisce la Cliento, andrà comunicato ai clienti.
Se non mi conosci, sono Adriana Genro, architetto esperta nell’arredamento dei negozi per la Cliento School e titolare di PiùStore, e lo store design per aiutare i negozianti ad aumentare il fatturato. Ho scritto questo articolo mettendo insieme le nostre competenze specifiche per aiutarti a ripartire bene.
La prima cosa su cui andiamo a focalizzarci è la rivisitazione del layout del tuo negozio. Tutto ciò che leggerai non è legge, ma soluzioni su cui riflettere in caso di necessità.
Zona ingresso: accesso e uscita in corridoi separati, percorso unico e “decompressione”
Nel rispetto delle nuove regole di igiene per le attività commerciali, il titolare del negozio deve garantire:
l’areazione naturale dell’area vendita;
l’igienizzazione del locale almeno due volte al giorno in funzione degli orari di apertura;
nuovi dispositivi per l’igiene del cliente all’interno del punto vendita, ad esempio l’uso dei guanti usa e getta e i sistemi per la disinfezione delle mani come dispenser con il disinfettante. In particolare, questi sistemi devono essere disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento.
Oltre a rispettare le indicazioni sopra, il negoziante deve garantire anche il distanziamento tra personale-clienti e tra i clienti stessi.
Il layout del negozio può garantire il distanziamento sociale, sia con la disposizione dell’arredamento che con la messa in atto di percorsi predefiniti per il cliente.
La soluzione ideale per il percorso dei clienti all’interno del negozio è quella di predisporre l’accesso e l’uscita in corridoi separati, in modo da evitare che i clienti si incontrino frontalmente, ma non tutti i negozi hanno due ingressi. Vediamo allora come costruire il percorso dei clienti a seconda del numero di porte del negozio.
a) Negozi con due porte d’accesso
Per i negozi che hanno almeno due entrate, la soluzione è semplice e naturale: adibire una delle porte solo per l’accesso e l’altra solo per l’uscita, in modo che i clienti non si incrocino ma seguano un percorso a senso unico, che non prevede l’inversione di rotta.
È importante però che la porta d’uscita sia quella in prossimità del banco cassa, così il cliente paga ed esce, facendo spazio al prossimo cliente.
b) Negozi con un solo accesso
Questa è la situazione della maggior parte dei negozi, ovvero una sola porta che fa da entrata e uscita allo stesso tempo. Allora, com’è possibile gestire il distanziamento sociale?
In questo caso, oltre alle strisce colorate per terra e alla cartellonistica, anche l’arredo può aiutare a predisporre il percorso del cliente.
Prima di tutto è fondamentale prevedere un’area di decompressione appena subito dopo la porta di ingresso/uscita del negozio.
Concretamente vuol dire posizionare un mobile espositore (oppure dei manichini, dei tavoli, ecc.) che separi l’ingresso del negozio creando due corridoi, una specie di “isola spartitraffico”.
Per avere un’idea più chiara, guarda l’ingresso del concept store “Falpalà” nella foto qui sotto:
La soluzione in questo caso è stata quella di predisporre il corridoio di entrata a sinistra (dove c’è il tavolo arancione), facendo compiere al cliente un percorso in senso orario. Quando sarà quasi alla fine del percorso il cliente si troverà il banco cassa a destra e uscirà dal negozio dal lato destro (in corrispondenza del tavolo giallo).
Facciamo un altro esempio, dove questa volta il cliente dovrebbe compiere un percorso antiorario.
Nel negozio “Luci e Ombre”, il banco cassa è posizionato a sinistra rispetto alla porta di ingresso, quindi il percorso del cliente dovrebbe partire dalla destra.
È importante comunicare al cliente il senso del percorso, per questo bisogna assolutamente utilizzare la cartellonistica insieme ai nastri adesivi per pavimento.
Come vedi il percorso ruota in base a dove si trova il tuo banco cassa. E visto che stiamo parlando del banco cassa apro una parentesi, oltre a contenere sistemi di disinfezione delle mani potresti valutare di inserire un paravento in plexiglass, da appoggiare sopra il banco in corrispondenza del registratore. Al momento non c’è nessun obbligo a riguardo, è solo una scelta personale da valutare in base anche al tipo di prodotti che vendi.
Bene, queste strategie dei percorsi appena viste valgono solo per negozi con un’unica porta e con un’area vendita superiore a 40 metri quadri, dove non c’è l’obbligo di far entrare un solo cliente alla volta.
c) Negozi con un solo ingresso e sotto i 40 metri quadri di area vendita
Per i negozi sotto i 40 mq, l’accesso è consentito a un solo cliente alla volta: in questo caso può essere conveniente ampliare il proprio orario di vendita per permettere a più clienti di visitare il negozio nell’arco della giornata.
Potresti valutare di dedicare specifiche fasce orarie per lo shopping esclusivo di persone anziane o più soggette al virus o personale medico-sanitario, soprattutto se queste categorie costituiscono una parte significativa del tuo target. Per esempio, potresti riservare le prime ore della mattina a queste fasce perché magari gli anziani si svegliano presto o gli infermieri possono fare acquisti prima del loro turno o addirittura di ritorno dal lavoro.
Per evitare code e assembramenti davanti al punto vendita, si possono organizzare visite in negozio concordate per appuntamento: ogni appuntamento avrà una durata specifica (differente in base alla tipologia dei prodotti) e ci si potrà prenotare telefonicamente, via sms o WhatsApp.
In ogni caso, sarà utile esporre un cartello in vetrina o sulla porta d’ingresso con informazioni sulle misure utili per garantire il distanziamento dei clienti, ma soprattutto (se possibile) di delineare sul marciapiede adiacente al negozio la distanza di sicurezza tra le persone in attesa di entrata, come nei supermercati.
Dopo aver stabilito la zona dell’ingresso e il percorso del cliente, dovrai pensare a come impostare l’allestimento e il visual merchandising del punto vendita.
Allestimento e visual merchandising per i negozi post Covid
Non possiamo prevedere come sarà il comportamento di acquisto dopo il Coronavirus e se ci saranno veramente drastici cambiamenti o se dopo tutto si tornerà alla normalità.
Tuttavia, molti negozianti stanno pensando a un nuovo modo di presentare il negozio per rispettare le nuove norme di distanziamento sociale e di igiene.
Una delle tante soluzioni è quella di “trasformare” il negozio in una sorta di showroom.
Trasformare il negozio in uno showroom significa esporre SOLO alcune varianti di un prodotto e tenere il più della merce in magazzino, così da limitare il numero di persone che toccano i prodotti e di conseguenza la possibile contaminazione.
Ma vuol dire anche esporre i prodotti in modo tematico, per facilitare ancora di più la scelta e l’orientamento del cliente in negozio in modo che si intrattenga meno in negozio.
Lo scopo dell’allestimento stile showroom è velocizzare l’acquisto, così da:
limitare i tempi d’attesa dei clienti in coda;
avere un vantaggio economico: date le norme di distanziamento sociale si avranno meno gruppi di clienti all’interno del negozio e quindi è necessario aumentare il flusso d’entrata e d’uscita dei clienti.
Vediamo allora un esempio di un negozio in stile showroom per darti un’idea di cosa significa in concreto.
Esempio di negozio stile showroom
Vediamo allora un esempio di un negozio in stile showroom per darti un’idea di cosa significa in concreto.
Sicuramente avrai già visto l’idea del negozio Elena Mirò, in Piazza della Scala a Milano, che aprirà le porte al pubblico con un nuovo allestimento, proprio in stile showroom.
La cosa interessante su cui riflettere è che prevederà l’esposizione di 150 capi di modelli diversi, ognuno esposto in una sola taglia, sarà la commessa ad andare a recuperare in magazzino le taglie richieste dai clienti. In precedenza, invece, il negozio ospitava sempre 150 capi, ma solo 50 modelli diversi e per ogni modello esponeva 3 taglie.
Ciò significa che esponendo un solo capo per taglia, il negozio può ospitare più modelli per soddisfare i gusti di più clienti ma con più sicurezza perchè il capo scelto per la prova verrà prelevato dal magazzino.
Un’esposizione in stile showroom di questo tipo ha diversi vantaggi: permette al cliente di visionare l’intera collezione con facilità, offre la possibilità di esporre tutta la tua offerta merceologica mantenendo ordine, armonia e pulizia visiva innalzando anche il valore percepito dei tuoi prodotti.
Per ottenere tutto ciò dovrai anche gestire bene gli spazi “vuoti” tra un prodotto e l’altro, e organizzare i prodotti con raggruppamenti tematici, vediamo come.
Spazi “vuoti” tra un prodotto e l’altro
La gestione degli spazi “vuoti” è ciò che caratterizza gli showroom: gli spazi “vuoti” tra un prodotto e l’altro portano immediatamente l’attenzione sull’articolo proposto e poi, proprio come accade nei negozi di lusso, il fatto di non avere “prodotti ammassati” per tutte le taglie o varianti disponibili aumenta la percezione di esclusività, rendendoli più preziosi agli occhi dei clienti.
Ecco qui sotto alcuni esempi, che testimoniano l’efficacia degli spazi “vuoti” dal punto di vista percettivo.
Ma non basta, dovrai anche pensare a come suddividere i prodotti in negozio in modo da orientare il cliente dritto all’oggetto del desiderio.
3 modi per esporre i prodotti nei negozi post Covid
Vediamo allora alcune soluzioni possibili per l’allestimento dei prodotti in negozio, che saranno suddivisi per corner in base a certi criteri. La scelta dipenderà dalla tipologia di prodotto che vendi, da ciò che può funzionare meglio a livello logistico nel tuo punto vendita e dalle necessità e comportamenti del tuo target.
a) Colore
Un’idea è quella di suddividere gli articoli in base al colore, appena il cliente entra sarà ammaliato dalle tonalità e magari si dirigerà verso il suo colore preferito. Questo tipo di esposizione, se adatto alla tua tipologia di prodotto, ha un grande impatto visivo, risulta accattivante e valorizza le peculiarità dei tuoi articoli.
Un esempio di questa suddivisione è rappresentato dall’allestimento di un pop-up store di Kate Spade, dove borse e accessori sono esposti proprio per colore, su tre corner: nel primo corner solo articoli dalle tonalità rosse, nel secondo corner solo articoli di differenti toni e gradazioni di giallo e nel terzo corner solo articoli blu.
In questo, caso le strutture espositive stesse sono state progettate per evidenziare ancora di più il gioco e il contrasto cromatico, ma tu senza dover necessariamente cambiare espositori e tavoli da lavoro puoi avvalerti, ad esempio, di adesivi per il pavimento e pannelli in forex personalizzati per ricreare un simile effetto.
Oppure guarda la foto qui sotto di questo negozio di intimo che ha suddiviso i prodotti nei colori, rosa e acquamarina e poi ha dedicato un altro spazio per le tonalità più classiche, come bianco e nude.
b) Prezzo
Anche il fattore prezzo potrebbe essere utile per suddividere i prodotti del negozio. Infatti, mettendo i prezzi ben visibili, il cliente può andare a esplorare subito l’area del negozio che si addice al suo budget, velocizzando il suo processo decisionalee di acquisto.
Per esempio, un ottico, vendendo una sola tipologia di prodotto in due varianti, occhiali da vista e occhiali da sole, potrebbe suddividere il negozio per fasce di prezzo.
c) Occasione d’uso/consumo
Un’altra interessante organizzazione dei prodotti potrebbe riferirsi all’occasione d’uso o consumo dei prodotti stessi.
Per esempio, potresti fare una suddivisione per tema, nel caso di un negozio di specialità locali, puoi raggruppare i prodotti biologici in una stessa area oppure si potrebbe pensare a un angolo per i prodotti estivi per un negozio di casalinghi.
Un’altra suddivisione potrebbe essere quella per occasione, come formale, informale, classico, sportivo, criterio generalmente utilizzato per abbigliamento e calzature.
d) Angoli tematici
Potresti valutare di esporre i prodotti con veri e propri corner tematici dentro il negozio.
Ti faccio un esempio: alcune profumerie e nei beauty store multi-brand troviamo molti angoli dedicati a un determinato brand che ospita tantissime tipologie di prodotti diversi, dalla crema mani al profumo, dai dopobarba allo shampoo.
Il mio consiglio è di fare esattamente il contrario, cioè se il tuo è un negozio multi-brand, NON suddividere i prodotti per marchio ma per tipologia.
Restando in tema profumerie, potresti disporre in un unico corner le stesse categorie di prodotti, creando un angolo dedicato ai profumi, un angolo per le creme mani, uno per le creme viso e così via.
Questo ragionamento vale per tutti i settori merceologici: cosmetici, alimentari, abbigliamento, ecc.
Un’ultima raccomandazione per quanto riguarda l’allestimento dei prodotti, è quella di cercare di posizionare accanto o in prossimità dei prodotti quelli complementari, che abbiano attinenza tra loro e che completino l’offerta che proponi, in modo che sia subito chiara anche al cliente durante il suo percorso.
Ora che abbiamo visto come organizzare i prodotti, andiamo a vedere il ruolo della vetrina post Covid.
La vetrina in stile catalogo
La vetrina dei negozi post Covid-19 avrà un ruolo ancora più importante di prima, perché dovrà essere in grado di intrattenere il cliente in attesa di entrare in negozio.
Ci sono varie soluzioni che puoi adottare, in base ai prodotti e al cliente target. Per esempio, potresti inserire un display che riproduca un video con le foto dei prodotti magari con informazioni utili, che come una sorta di TV che avrà un effetto ipnotico nello spettatore e lo inviterà a restare.
Inoltre, l’allestimento della vetrina dovrà essere più che mai pulito, ordinato e comunicare un messaggio chiaro, con un’esposizione che risalta i prodotti, in “stile catalogo”, come nelle foto sotto:
Questi tipi di allestimento intrattengono il cliente perché gli permettono di esplorare i prodotti che troveranno in negozio, si tratta di una sorta di catalogo in 3D.
A seconda del tipo di negozio che hai puoi pensare a soluzioni simili che alleggeriscano l’attesa del cliente.
Marketing Sensoriale
Conosci già l’importanza del marketing sensoriale, ovvero, l’importanza di stimolare tutti i sensi durante il processo di acquisto, nel periodo dopo il Coronavirus, il marketing sensoriale acquisisce nuove finalità.
Per quanto riguarda la stimolazione uditiva sarà fondamentale predisporre una playlist positiva, selezionata a seconda del tuo target.
Invece, per la stimolazione olfattiva, è un’ottima idea utilizzare nell’ambiente una fragranza che ricordi igiene e pulizia, proprio per trasmettere al cliente la sensazione che il negozio sia sicuro e in linea con la norme sanitarie.
E dopo aver visto l’aspetto del visual merchandising, è la volta di andare a esplorare i cambiamenti che si possono prevedere per il negozio in vista di un incremento dello shopping online.
Come muta il negozio con il forte il mix tra shopping tradizionale e shopping online
Dato che il periodo della quarantena con i negozi chiusi è stato abbastanza esteso – come probabilmente hai potuto constatare tu in prima persona – sempre più persone che magari erano un po’ più restie all’acquisto online, hanno sperimentato questa nuova forma di shopping e ne sono anche rimaste molte soddisfatte. Pensa che secondo una ricerca di Netcomm, pubblicata dalla Cliento nei suoi report mensili, il 75% delle persone che ha fatto un acquisto online, in questo periodo, non ne aveva MAI fatto uno prima (fonte: Forbes).
E secondo un’indagine Nielsen, si è registrato un incremento dell’80% nello shopping online, rispetto allo scorso anno, solo nelle prime settimane di quarantena.
I negozianti non sono certo rimasti a guardare, tanto che come rileva un nostro sondaggio, il 78% dei negozianti che seguono la Cliento ha dichiarato che in questa fase ha iniziato a progettare il proprio ecommerce o a occuparsi di vendita telematica per cogliere questo boom ed evitare un danno economico.
I negozi che si sono attrezzati per stimolare le vendite online/telematiche, dovranno implementare dei cambiamenti nel negozio fisico dopo la riapertura post Covid, perché è prevedibile che gli ordini persisteranno e si evolveranno, per esempio, con la nuova possibilità di ordinare online e ritirare i prodotti in negozio.
Vediamo un esempio di un negozio che ha saputo ben integrare la vendita online e offline.
Esempio di un brand con un mix esplosivo
Annoushka, brand di gioielli londinese, ha puntato su un un’esperienza interattiva di vendita, grazie a un’applicazione dedicata ha permesso alle proprie clienti di poter parlare direttamente con le commesse in negozio, scambiandosi messaggi, video, foto dei prodotti e facendo addirittura dirette, facilitando così le vendite online.
Ma ci sono state ripercussioni anche sul negozio fisico, lo stesso brand ha affermato che moltissime clienti, dopo aver visionato i prodotti online e tramite conversazioni via app, erano desiderose di poter andare ad acquistare e vivere l’esperienza nel negozio fisico. Hanno quindi approfittato di questa possibilità, fissando un appuntamento tramite app e cercando addirittura la commessa con la quale avevano interagito online.
Dunque, i negozi post Covid dovranno gestirere un mix tra shop online e offline, il cambiamento fisico principale avverrà proprio nella zona cassa, vediamo come.
La zona cassa diventa anche il pick up point
Sia che tu abbia un ecommerce, sia che tu accetti semplici ordini online tramite app o sistemi di messaggistica, una delle opzioni che puoi offrire ai tuoi clienti, è quella di venire in negozio a ritirare i prodotti acquistati o ordinati online. Magari per una loro comodità o perché vogliono provare il prodotto (calzature, occhiali da sole, abbigliamento, ecc.), oppure per avere la tua consulenza sulla merce (alimentari, cosmetici, cura personale, elettronici) o ancora per usufruire di un tuo servizio collegato all’acquisto.
E allora, sarà proprio il banco cassa che muterà e diventerà anche il punto di ritiro o “pick up point”dei prodotti acquistati online, proprio per questo dovrai pensare a come trasformarlo per sopperire a questa esigenza.
Potresti trasformare una parte del banco cassa in un pick up point, se lo spazio te lo consente, e marcarlo con un cartello, così i clienti che hanno acquistato online sanno subito dove recarsi per il ritiro, e avere magari la priorità.
Oppure, potresti predisporre un nuovo spazio dedicato proprio a questa funzione, come fa la rete Nordstrom Local negli Stati Uniti che predispone un bancone esclusivamente per il ritiro dei prodotti acquistati online e i resi.
Alle luce di tutte queste informazioni anche il magazzino del tuo negozio potrebbe essere riorganizzato, così da poter accedere ai prodotti acquistati online con facilità.
E ora tocca a te rassicurare i tuoi clienti!
Ricorda questa frase di Albert Einstein:
nel mezzo delle difficoltà, nascono le opportunità
e spero che con questo spirito tu possa progettare al meglio la riapertura del tuo negozio.